Sicurezza negli asili, le istanze di Federnidi in Senato

Lo scorso mercoledì 30 gennaio, dinanzi all’Ufficio di Presidenza della Commissione Affari Costituzionali del Senato, si è tenuta l’Audizione in relazione all’esame in sede referente dei disegni di legge nn. 897 e connessi (prevenzione dei maltrattamenti a danno di minori, anziani e disabili nelle strutture pubbliche e private).

Federnidi, invitata ufficialmente a partecipare, ha portato all’attenzione dei legislatori il punto di vista degli Asili Nido e delle Scuole dell’Infanzia Privati Associati.

 AS897 e connessi 

Prevenzione di maltrattamenti a danno dei minori, anziani 

e disabili nelle strutture pubbliche e private 

SENATO DELLA REPUBBLICA 

1° Commissione Affari costituzionali 

Roma, 30 Gennaio 2019 

Federnidi, Federazione Italiana Asili Nido e Scuole dell’Infanzia Privati, aderente a Confcommercio imprese per l’Italia, rappresenta e tutela, sul piano nazionale, le aziende che operano nel campo dei servizi all’infanzia, settore che ha visto negli anni più recenti una significativa espansione. 

In questi anni, con le proprie iniziative, ha contribuito a diffondere la cultura dell’infanzia che considera l’asilo nido non più come luogo di semplice custodia, ma come tappa fondamentale per la socializzazione e la crescita del bambino, per favorire e tutelare il suo benessere e sviluppo psicofisico. 

La Federazione è nata con la precisa volontà di perseguire, quale fondamento del proprio statuto, la qualità educativa, l’etica della gestione e la garanzia di un servizio di eccellenza alle famiglie che si rivolgono alle strutture associate. 

In considerazione di ciò l’adesione alla Federazione da parte degli operatori prevede l’accettazione e la sottoscrizione di un codice etico nonché il rispetto degli standard e dei parametri qualitativi previsti dalle normative vigenti. 

Questo consente ai genitori che vogliano effettuare una scelta consapevole di potersi orientare con tranquillità all’interno della vasta offerta di servizi all’infanzia, sapendo che l’adesione al nostro sistema è garanzia di maggior tutela. 

I deprecabili fatti che, purtroppo, riporta la cronaca, ci dimostrano quanto sia imprescindibile prestare la massima attenzione alla professionalità degli operatori. 

E’ proprio in quest’ottica che la Federazione garantisce ai propri associati un’ampia offerta di attività di carattere formativo sulle tematiche più sensibili attinenti al settore, nonché iniziative progettuali che sono finalizzate a tutelare lo sviluppo ed il benessere del bambino. 

Non possiamo non convenire sulla necessità di intervenire di fronte a fatti tanto gravi e deprecabili, individuando misure che contribuiscano ad arginare comportamenti così inaccettabili che, oltretutto, gettano discredito sull’intero 

settore, con negative ripercussioni anche sulle strutture serie, affidabili e capaci di offrire massima garanzia. 

Alla luce delle considerazioni finora esposte riteniamo importante portare all’attenzione del legislatore, in primo luogo, le nostre perplessità su quanto il DDL n.897 prevede all’art. 2 comma 1 lettera f), con riferimento ai “percorsi di sostegno e ricollocamento del personale dichiarato non idoneo allo svolgimento delle mansioni nelle strutture di cui all’art. 1”. 

Si evidenzia che il mondo dei servizi all’infanzia 0-3 anni privati è costituito, nella maggior parte dei casi, da micro imprese, che operano in strutture di piccole dimensioni, con un numero ridotto di dipendenti, per lo più educatrici, mentre non ovunque fra il personale alle dipendenze figura anche una cuoca e/o un addetto ai servizi. 

In tali contesti sarebbe pertanto quasi impossibile poter procedere al ricollocamento del personale all’interno di una singola struttura. 

Inoltre si correrebbe il rischio di andare in contrasto con quanto la contrattazione collettiva di riferimento ha delimitato rispetto alle professionalità che incidono sul settore, ove, per “sopravvenuta inidoneità permanente” alla mansione, è prevista la risoluzione del contratto di lavoro. 

Chiediamo quindi che il legislatore possa tener conto delle peculiarità delle aziende che operano all’interno del settore le quali, laddove il quadro regolatorio dovesse essere troppo stringente e comportasse pesanti oneri per lo svolgimento delle attività, potrebbero subire negative ripercussioni con il rischio di compromettere la propria permanenza sul mercato. 

In subordine, qualora si ritenesse di voler confermare la previsione del ricollocamento del personale che fosse stato dichiarato non idoneo allo svolgimento delle mansioni per le quali era stato assunto, chiediamo che vengano introdotte a favore delle imprese misure di decontribuzione per il personale che necessita di essere ricollocato. 

Come è stato evidenziato in precedenza, la Federazione presta una particolare attenzione alla professionalità degli operatori delle aziende associate. 

Riteniamo infatti che gli aspetti formativi rivestano un ruolo imprescindibile, non solo con riferimento ai requisiti di ingresso in questo particolare segmento del mondo del lavoro, ma anche nell’ottica di una formazione che accompagni l’operatore lungo tutto il corso della propria vita lavorativa. 

Condividiamo quindi quanto previsto all’art. 2 comma 1 del provvedimento, laddove si introduce la necessità di percorsi di formazione continua, la cui obbligatorietà riteniamo fondamentale per garantire standard di qualità e tutela delle famiglie che affidano alle strutture i propri bambini. 

Non ci trova d’accordo, invece, la possibilità che tali percorsi, in modo particolare quelli aventi ad oggetto la sfera psico pedagogica, vengano svolti in modalità e-learning. Riteniamo infatti che questa modalità, certamente efficace per molti percorsi formativi, non sia del tutto idonea per affrontare aspetti così delicati e garantire efficaci risultati formativi. 

Riteniamo inoltre che tali corsi debbano essere effettuati in via esclusiva da enti di formazione accreditati con le Regioni, in considerazione delle elevate garanzie di qualità che gli stessi garantiscono. 

Per quanto riguarda, infine, quanto previsto dall’art. 4 con riferimento all’istallazione di sistemi di video sorveglianza all’interno delle strutture, chiediamo che venga senz’altro mantenuta la formulazione attuale, che introduce la possibilità e non l’obbligo di utilizzare tali sistemi. 

Le strutture che aderiscono alla Federazione, come ampiamente esposto in precedenza, si caratterizzano per elevati standard di affidabilità e qualità dei servizi offerti. Non riteniamo quindi che il ricorso alla video sorveglianza, che richiede consistenti oneri per l’istallazione e la successiva manutenzione, possa essere giustificato laddove già esistono criteri selettivi, come sopra esposto, ed una grande attenzione alla professionalità degli operatori. 

Qualora, invece, il legislatore ritenesse di introdurre un obbligo alla istallazione delle videosorveglianza, chiediamo che tale previsione venga quanto meno accompagnata da forme di agevolazione fiscale.