Uno stile educativo distintivo
Il nostro stile educativo investe tutte le fasi della giornata con i bambini, riguarda il modus operandi di tutta l’equipe e corrisponde a prassi efficaci e funzionali per condurre:
- le attività di cura: lente, affettive, ripetute e con educatrice di riferimento
- le attività strutturate: con rituali di inizio e fine e la rielaborazione dei vissuti
- i momenti di incontro con le famiglie: dall’accoglienza al ricongiungimento
- l’ambientamento: non invasivo, progressivo, in osservazione delle dinamiche
- l’osservazione, la comunicazione, la progettazione e la documentazione
“Vogliamo lasciare emergere le teorie dei bambini per dare spazio alle strategie di apprendimento con cui ciascuno arriva alla scoperta della realtà; questo è il risultato del buon lavoro svolto”.
Francesca Corbella
Partire dall’osservazione…
Lo strumento principale per cogliere le evidenze dei bambini e capire dove indirizzare progetti e programmi, è l’osservazione dei bambini durante il gioco.
Osservazione vuole dire ascolto dei bisogni, descrizione dei comportamenti, verifica delle competenze acquisite, ricerca delle strategie più opportune per migliorare
… Per arrivare alla programmazione
Partiamo dall’osservazione dei bambini per programmare gli interventi educativi in funzione delle esigenze di ciascun bambino e del gruppo sezione, secondo i quattro filoni fondamentali dello sviluppo: affettività, socializzazione, motricità e cognitività
La programmazione nasce e si sviluppa in equipe, condivisa, ed è sempre improntata ala flessibilità adattando il programma al bambino e non il bambino al programma
Progettare per non lasciar nulla al caso
Progettare ci diverte e ci motiva e ci permette di fare meglio. La progettazione corre lungo tutto l’arco dell’anno investendo i vari campi di applicazione del lavoro che viene così sistematizzato in ogni singola fase
“Il Nido è un porto con navi che attraccano, caricano e scaricano, e ripartono per il mondo”.
Loris Malaguzzi