RIPENSARE L’EDUCAZIONE NEL XXI SECOLO
Lo scorso 30 gennaio abbiamo seguito l’incontro di formazione con diversi docenti, esperti, giornalisti e dirigenti tecnici del MIUR, alla presenza della Min. Azzolina. Il convegno ha promosso la tematica delle nuove sfide educative, basandole essenzialmente sul tema dell’inclusività. Nel programma: Cura educativa e didattica inclusiva; Imparare dai DSA; Scuola e sanità, stile di vita e salute; Insegnare italiano agli immigrati; Verso l’inclusione di qualità; Includere per non disperdere.
La scuola va rafforzata senz’altro sotto questo punto di vista. Ma molte altre tematiche, più silenti se vogliamo, vanno affrontate per riportare al centro i bambini e gli adolescenti, di una scuola che pare occuparsi di tutto tranne che dei soggetti cui deve la propria funzione e vocazione. Le giovani generazioni sono in emergenza educativa, anche senza problematiche sociali, anche per i normodotati, anche per coloro che sono inseriti in contesti socioculturali “normali”. Le famiglie sono lasciate sole, non trovano il giusto supporto per farli diventare grandi serenamente. La situazione emergenziale legata al covid e alla scuola online ha portato in luce una serie di problematiche, finora deliberatamente ignorate dalle istituzioni – non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire – che hanno trovato il culmine nella cronaca sconvolgente di Palermo: l’eccesso di digitalizzazione nei bambini, fin dai due anni di età, senza formazione dei docenti e dei genitori, senza alcuna cautela e saggezza nell’uso delle piattaforme internet.

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