
Come rimproverare un bambino
Con i bambini, anche piccoli, occorre fare un patto educativo preliminare e poi fare leva sulle regole che sono state tracciate precedentemente. Naturalmente le modalità di ripresa dipendono dalle circostanze e dall’età ma in ogni caso se egli non rispetta una delle regole, si fa in modo, per mezzo di domande, che acquisisca lui stesso la consapevolezza dello sbaglio alla luce di quanto concordato prima. Se la marachella è grave si può ricorrere al farlo star seduto in disparte qualche minuto a riflettere, oppure mandandolo da solo in camera sua. La tenuta dello sguardo quando si rimprovera un bambino è un segnale di gravità e di serietà da non mancare mai.
Don Bosco si appellava affinchè i castighi non non fossero “mai inflitti come pena ma somministrati come medicina”. E ancora: “ L’educatore tra gli allievi cerchi di farsi amare, se vuole farsi temere”. Infatti la semplice sottrazione di benevolenza è un castigo di per sé per un bambino, dà coraggio e non avvilisce mai. ”Si è osservato – dice ancora Don Bosco – che uno sguardo non amorevole sopra taluni produce maggior effetto che non farebbe uno schiaffo. La lode quando una cosa è ben fatta, il biasimo quando vi è trascuratezza, sono già un premio o un castigo”.
Una delle cose da evitare, e’ sgridare i bimbi per ogni minima cosa e quindi troppo frequentemente. Non usare il ricatto o il farli sentire in colpa (Fai soffrire la mamma). Bensì sostenere il loro sguardo di sfida in maniera severa e allo stesso tempo far loro capire che quel tipo di comportamento non va bene.
Non utilizzare parole e frasi offensive (questo vale per tutti i bimbi, a prescindere dall’età), ma dire semplicemente: “Sei un bambino bravo e intelligente, perche’ hai avuto questo comportamento?”, E’ altresì molto importante sottolineare l’azione sbagliata non la persona, e quindi mai dire: “Sei sciocco” ma semmai “Hai fatto una cosa sciocca”. In questo modo non si squalifica la persona bensì il comportamento occasionale che può essere rettificato. Il bambino non proverà disistima di sé e maturerà senso di responsabilità.
Rimproverare un bambino davanti agli altri (pari e adulti) rende il momento umiliante e non costruttivo, l’umiliazione prende il sopravvento ed il bambino non riflette su quanto accaduto; invece prenderlo da parte lo predispone favorevolmente nei confronti del rimprovero. Di fronte al gruppo di pari infine può essere trattato il tema (della marachella “grave”) senza demonizzarne l’autore ma con un intento di condivisione e di confronto educativo.
Per riassumere, il rimprovero deve essere:
1 breve, altrimenti non è efficace
2 immediato, quando la vicenda è ancora calda
3 intimo, così non umiliamo il bambino e conserviamo la sua fiducia
4 centrato solo sul fatto compiuto
5 efficace dal punto di vista della comunicazione e dell’autorevolezza dell’adulto
6 ricordarsi che “affetto e rimprovero hanno uguale importanza” (Bollea)