MUSICA, Stefania ci spiega – 3: IL JAZZ

Il mese di maggio inizia sull’onda lunga delle manifestazioni del 30 aprile dedicate all’INTERNATIONAL JAZZ DAY, promosse dall’UNESCO.

Il jazz è arte multiculturale per eccellenza: fu creato dagli africani deportati negli Stati Uniti ma in realtà molti sono gli antenati del jazz: reminiscenze della musica africana, canti e richiami di lavoro, canti religiosi spiritual delle chiese protestanti, canto blues degli afroamericani, ragtime pianistico di derivazione euro-americana, musica europea per banda militare e perfino echi dell’opera lirica sono i più importanti elementi che hanno contribuito a questa geniale sintesi artistica. Nell’evoluzione del jazz c’è stato un contributo non indifferente anche degli emigrati italiani a New Orleans, città che, agli inizi del XX secolo , era diventata un centro di raccolta di contadini provenienti dal sud Italia. Al contrario del contributo ritmico e folkloristico dei neri, gli italo-americani portarono nel jazz gli strumenti a fiato tipici dell’Italia meridionale. E infatti il primo musicista a incidere il primo disco di jazz nel 1917 fu Nick La Rocca, figlio di un ciabattino di Salaparuta nel Trapanese, che aveva suonato la cornetta nella Fanfara dei Bersaglieri del Generale Lamarmora.

Tra le caratteristiche del jazz quella più evidente è la sua sonorità, così diversa e unica rispetto agli altri generi musicali; mentre nell’orchestra classica si cerca la massima uniformità tra gli strumenti, nel jazz invece i suoni restano quasi slegati tra loro, perché rispecchiano la personalità di ogni singolo musicista: il risultato è una sonorità eterogenea, poco amalgamata, molto vivace e brillante. E’ una musica basata sull’improvvisazione intorno a determinati temi, dove ogni esecuzione è anche invenzione. Perciò un brano ripetuto due volte anche dallo stesso artista, non sarà mai uguale al primo. C’è una bella frase dal film “La leggenda del pianista sull’oceano” che dice: “Se non sai cos’è, allora è jazz”!

Se Nick La Rocca fu il primo musicista del jazz a cimentarsi con la sala d’incisione, uno dei pionieri del jazz in embrione è stato il batterista George Vitale meglio noto come Jack “Papa” Laine nato nel 1873. Laine diresse per molti anni la Reliance Brass Band a cavallo tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 e di questa band facevano parte altri italo-americani fra i quali Vincent Barocco, Pete Pellegrini e il suonatore di basso-tuba Giuseppe “Joe” Alessandra nato a Palermo nel 1865 ed emigrato a New Orleans a 30 anni. Il Jazz ancora oggi è un fiore all’occhiello della nostra Italia musicale.
L’UNESCO ha dichiarato il jazz “Patrimonio immateriale dell’umanità”: un messaggio di libertà e di unione rivolto in particolare ai giovani attraverso concerti ed iniziative didattiche che continuano in tutto il mondo.