L'ORTO DEI BIMBI
L’orto è un microcosmo fatto di colori, odori e sapori, che ben si presta alla scoperta e all’apprendimento. Questo spazio è strettamente dipendente dall’essere umano, sia perché ha bisogno di cure per essere fertile e produttivo, sia perché è un luogo che soddisfa alcuni dei nostri bisogni essenziali, offrendo nutrimento, frutta e verdura, spezie e delizie. L’orto è animato da una serie complessa di interazioni tra gli organismi vegetali, animali e l’ambiente circostante. Come tutti gli ecosistemi, l’orto è in salute se ha un alto livello di biodiversità. In questo spazio ogni elemento, ogni pianta e microorganismo, è come il pezzo di un puzzle: ciascun componente è indispensabile per l’equilibrio generale.
Nell’orto il tempo è ciclico, e ogni pianta ha un preciso momento per nascere, crescere e maturare. Le fasi dell’orto corrispondono al ciclo continuo dell’esistenza, che passa attraverso i tempi della nascita, della crescita, della maturazione e della morte. L’orto insegna a rapportarsi con il tempo presente, o meglio insegna ad essere presenti nel presente. La cura costante che richiede, invita l’essere umano e porre attenzione al succedersi degli eventi. Il rispetto dei tempi della natura è necessario se si desidera un orto sano e produttivo. È essenziale osservare, intervenire, aspettare, trovare il momento giusto per ogni azione.
L’orto ha anche un linguaggio originale che richiede pazienza e impegno per essere appreso. Si tratta di un linguaggio molto ricco, con tanti nomi diversi per ciascun seme o specie, affini alle tradizioni e alla storia delle singole località dove le piante venivano coltivate. Le piante e i fiori hanno, inoltre, uno speciale linguaggio fatto di codici e astuzie, attraverso le quali si sono garantite l’evoluzione, come, ad esempio, l’atteggiamento del fiore verso l’insetto.
Esso è, dunque, un microcosmo perfetto per la crescita di un bambino, rappresenta l’ambito ideale per sviluppare le capacità e potenzialità individuali, da quelle psicomotorie a quelle sensoriali ed emotive. Una palestra vivace e colorata, piena di stimoli tattili, sonori e gustativi. Attraverso il lavoro nell’orto è possibile agire su diversi aspetti della crescita:
Psicomotorio. Le attività ortive stimolano la coordinazione dei movimenti del corpo, affinando la corrispondenza tra impulsi nervosi e atti motori. Si sviluppano al meglio le attività tattili, la capacità di presa e quel bisogno intrinseco di ogni bambino di toccare.
Evolutivo. La possibilità di scoprire le proprie potenzialità, di accrescere le proprie capacità e di vederle rafforzate dalla relazione collaborativa che si instaura con l’orto ha un impatto positivo nel processo evolutivo individuale.
Emotivo. Nei bambini che si prendono cura di piante e fiori è possibile constatare una diminuzione dell’apatia e dell’ansia. La relazione proficua con le piante crea e infonde fiducia in se stessi garantendo una serie di emozioni positive come gioia e stupore che riescono a sopravanzare rabbia e nervosismo.
Relazionale. Il lavoro in gruppo aiuta ad assumere atteggiamenti responsabili. L’equo scambio con i compagni, necessario allo svolgimento delle attività pratiche connesse alla coltivazione, si rivela determinante per una crescita equilibrata.
Spirituale. La natura è un microcosmo animista. Piante e animali possono assumere carattere di sacralità e manifestare qualcosa che trascende la sfera della materialità. Questo aiuta i bambini a sviluppare la loro sfera spirituale, individuata dapprima nel mondo vegetale e successivamente il se stessi.
Metodo
Il presente progetto farà riferimento alla permacultura, una disciplina, ideata negli anni 70’ in Australia da Bill Mollison e David Holmgren, fondata si tre principi: la cura dell’essere, la cura della terra e l’equa condivisione delle risorse; ai quali seguono poi principi generali e di progettazione che si rifanno alla permanenza della natura, che costituiscono una valida guida per utilizzare l’orto come strumento di apprendimento esperienziale:
– Osserva e interagisci. È uno dei principi fondamentali della permacultura. La base di tutte le interazioni risiede prima di tutto nell’osservazione attiva della natura o del contesto. Prima di intervenire per progettare, modificare un sistema, o per lavorare con un gruppo di bambini, è importante osservare attentamente ciò che succede. Proprio l’osservazione fornisce utili indicazioni per comprendere ciò che ci circonda e per dirigere in maniera efficace la nostra azione, anche quella didattica.
– Integra e non separare, ovvero lavora con e non contro. Questo principio è utilissimo non solo per facilitare il rapporto con l’orto, ma anche e soprattutto con i compagni di lavoro. Troviamo una valida applicazione di questo principio nel sistema di consociazioni vegetali utilizzato nell’orto in permacultura. L’osservazione della natura ha permesso di capire che le colture hanno tra loro rapporti sinergici o oppositori: alcune piante, in pratica, sono in grado di aiutarsi a vicenda, altre, invece, si ostacolano. Per esempio carote e cipolle sono due varietà in grado di generare delle sostanze che aiutano a respingere l’una gli insetti nocivi dell’altra. Così i bambini possono comprendere con naturalezza l’importanza della collaborazione nella propria vita.
– Il limite è la mia immaginazione. Questo assunto ci spinge a realizzare i nostri sogni anche quando sembrano impossibili. Spesso, infatti è la nostra mente a porre degli ostacoli e la nostra immaginazione può essere un serbatoio inesauribile di soluzioni e di prospettive. Questo principio ci invita a sfruttare le infinite risorse creative che risiedono nella nostra mente.
– Il problema è la soluzione. È uno dei principi più utili in permacultura, invita ad assumere un diverso punto di vista, e ancor di più a ribaltare completamente il senso stesso delle cose. Una chiara applicazione di questo postulato si può ritrovare nella gestione dei rifiuti, i quali possono generare energia e humus di ottima qualità se propriamente trattati.
Finalità
educare i bambini al rispetto dell’ambiente e alla volontà di incidere positivamente sul mondo che li circonda;
sperimentare conoscenze e competenze di base.
Obiettivi
veicolare apprendimenti esperienziali relativi a differenti discipline:
– geografia: presentando i prodotti e facendo riflettere sulla loro storia e provenienza;
– storia: riscoprendo gli ingredienti tradizionali e la loro evoluzione, la trasformazione delle tecniche di coltivazione nel corso del tempo;
– scienze: indagando i microrganismi, la vita vegetale e animale, il ciclo dell’acqua, le caratteristiche del suolo, ecc. ;
– matematica: contando i semi, stabilendo la distanza tra una pianta e l’altra, misurando il tempo di crescita e il ciclo di vita dei sistemi naturali;
– letteratura: approfondendo nella prosa e nella poesia i temi legati alla terra, alla natura e al lavoro nei campi;
– educazione alimentare: sperimentando su se stessi i benefici di frutta e verdura di qualità coltivati con metodi sostenibili, e imparando i valori della piramide alimentare;
– educazione fisica: sviluppo delle abilità di base attraverso il movimento;
– arte: gli elementi naturali come semi, foglie e fiori sono ottimi strumenti per stimolare l’immaginazione e la creatività;
– Psicomotricità: le attività didattiche in orto favoriscono la coordinazione dei movimenti delle diverse componenti del corpo, coinvolgendo anche il piano neurologico e sensoriale;
– Emotività e relazione: possibilità di indirizzare atteggiamenti e incidere sul piano psico-fisico, anche nel coso di disturbi e patologie (es. orto terapia).
Attività
Ai bambini verrà proposta tutta una serie di attività legata alla vita dell’orto, dal riposo e preparazione della terra alla messa a dimora dei semi, dalla cura minuziosa e paziente dei germogli prima e delle piante poi, fino alla raccolta dei frutti, tenendo presente che l’obiettivo non è un orto produttivo, ma l’esperienza attiva in tutto il suo ciclo vitale.
Daniela Aver