Crescere con la musica

I bambini amano produrre suoni, dapprima con la voce e poi con gli oggetti che capitano loro tra le mani. Nella prima infanzia il bambino trascorre molto tempo a scoprire i segreti sonori del mondo, dando luogo alle prime forme di invenzione musicale. Ciò non significa solo effettuare un certo numero di azioni, ma anche aver voglia di realizzarle intenzionalmente e provare un piacere e un’emozione. E’ un mondo vivo, pieno di sensazioni e voglia di raccontarsi attraverso la voce, il corpo, i suoni. E’ il luogo – la voce e il linguaggio – nel quale il bambino trova risposte alle proprie esigenze, sia inerenti i bisogni primari, sia, successivamente, esistenziali. Fino a che il bambino non si esprime con il linguaggio, e quindi non canalizza le sue proprie capacità sonore, ha difficoltà ad esprimersi e mettersi in collegamento diretto col mondo. Può darsi che in questa fase sviluppi delle aggressività che poi magicamente si sopiscono con l’avvento del linguaggio. Musica è legata quindi a comunicazione, a gioco, a scoperta ed invenzione creativa. 
Gli adulti devono sostenere e facilitare l’attitudine musicale presente in ogni bambino dalla nascita, valorizzando le sue abilità espressivo-creative. La musica va intesa nella prima infanzia come integratore di comportamenti universali attraverso gli elementi sonori, motori, grafici e plastici. Le proposte didattiche devono quindi abbracciare i vari ambiti, di cui la musica è stretto legame. L’adulto può favorire questo processo curando che le proposte educative siano sorprendenti, innovative, incuriosenti. Suoni e musica se ben condotti contribuiscono alla formazione dell’identità personale in quanto partono dal corpo per dirigersi verso gli oggetti, l’altro da sè, e ricongiungersi poi con il sè spirituale, il proprio ma anche quello altrui.

I suoni consentono anche la catalogazione, così cara ai bambini, della realtà circostante, per giungere alla conoscenza e all’utilizzo consapevole. Dopo l’esplorazione libera il bambino può darsi delle risposte personali, può condividere l’esperienza, può sommare esperienze diverse nel momento in cui ha precedentemente strofinato, picchiettato, tamburellato, soffiato, vibrato, sfiorato oggetti che hanno prodotto sonorità. Porsi in ascolto del gruppo ha la valenza di accogliere proposte differenti e realizzare paesaggi sonori reali o immaginari. Possiamo raccontare una fiaba semplice e collegare le parole o le immagini evocate con suoni, possiamo associare al suono il movimento e invitare i bambini a sincronizzarsi su un ritmo lento/veloce o su un tono piano/forte. E’ importante introdurre anche il silenzio come parte integrante della musica.