LO SPORT NON E’ “DIVERTENTE”
Abbiamo preso atto della disarmante decisione ai “vertici” di chiudere per covid le piste da sci per il periodo Natalizio. Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli e Trentino Alto Adige manderanno definitivamente al macero il bilancio 2020 nel settore turistico, che trova nell’industria dello sci la risorsa invernale per eccellenza. E’ stato detto che lo sci è un passatempo divertente di cui tutti noi possiamo fare anche a meno, data l’emergenza sanitaria. No comment.
Siamo sicuri infatti che lo sci sia solo divertente?

Ma lasciamo la miopia politica per stare nel nostro settore, la pedagogia (dove la miopia dei suddetti diventa cecità).
Siamo “tutti” sportivi al giorno d’oggi e riteniamo che lo spot sia una delle priorità educative per i nostri figli.
Non essere sportivi o dichiarare di non esserlo ci pone immediatamente fuori dal giro delle figure di successo, che naturalmente sono attive, belle, prestanti e socialmente adeguate anche nel physique du role, dalla prima infanzia fino all’età attempata che diventa un punto di orgoglio ulteriore.
In questo dichiararsi sportivi si scoprono varie e variegate categorie: da coloro che praticano gli “sport” da “divano”, ai frequentatori dei “muscolifici”, dagli sportivi compulsivi che praticano sport più per “efficientare” la propria ansia di far tutto, a quelli che semplicemente provano il piacere di stare bene e mettono in attività il corpo sapendo che la salute fisica e mentale passa per l’esercizio fisico regolare, magari nella natura, cimentandosi in attività che implicano anche relazioni, condivisione di emozioni, esperienze diverse e importanti.
Con questi diversi approcci i genitori avviano i figli anche molto piccoli agli sport, ritendendosi così nel giusto come genitori perché lo sport fa parte del pacchetto educativo del buon genitore.
Ed è vero. Ma andiamo un pochino più inprofondità…

Lo sport è un elemento fondamentale per il sano sviluppo dei bambini, tanto da esser stato riconosciuto dalle Nazioni Unite come un diritto fondamentale.
Secondo l’art. 31 della Convenzione sui diritti dell’infanzia, “Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età […]”. E in tali attività è fatto esplicitamente rientrare lo sport.
Lo sport fa bene, se fatto in modo equilibrato, perchè:
- irrobustisce il fisico e rafforza il sistema immunitario
- sviluppa le ossa, irrobustisce i muscoli, il cuore, i polmoni
- aiuta a ridurre il grasso e la pressione sanguigna
Ma lo sport è sopratutto educativo perchè:
- è altamente relazionale
- forgia il carattere, insegna a tenere duro, a essere tenaci, costanti, determinati
- prepara i bambini al confronto attivo
- dà soddisfazione e crea autostima
- è gioioso, dà il buon umore
- permette di stare nella natura
- dà brio e avventura alla vita
- si fa in condivisione in famiglia, con gli amici
- favorisce l’organizzazione mentale, crea intelligenza
- costruisce enorme senso di responsabilità per sè ma anche cooperazione con gli altri
- migliora il rendimento scolastico, aiuta la concentrazione
- riduce lo stress, l’ansia, la depressione e la paura della solitudine
- aiuta a controllare vari rischi comportamentali in adolescenza, come la sigaretta, la droga, i problemi alimentari, il bullismo e la violenza
Lo sport insegna importanti valori quali amicizia, solidarietà, lealtà, lavoro di squadra, autodisciplina, fiducia in sé e negli altri, rispetto degli altri, modestia, comunicazione, leadership, capacità di affrontare i problemi, ma anche interdipendenza. Tutti principi, questi, alla base dello sviluppo.
Oltre ad avere un ruolo fondamentale nel trasformare i bambini in adulti responsabili e premurosi, lo sport riunisce i giovani, li aiuta ad affrontare le sfide quotidiane e a superare le differenze culturali, linguistiche, religiose, sociali, ideologiche.
Lo sport è un linguaggio universale in grado di colmare i divari e di promuovere i valori fondamentali indispensabili per una pace duratura.
È un mezzo straordinario per allentare la tensione e favorire il dialogo perchè sul campo le differenze sociali scompaiono.
I bambini che praticano sport capiscono che si può interagire senza coercizione o sfruttamento ma con la motivazione a fare meglio, perchè lo sport è traguardo senza fine. E’ sprone e miglioramento continuo.
E in questo lo sport mantiene giovani sempre. Bisogna però cimentarsi da piccoli.
La decisione di impedire lo sci a Natale è massimamente miope ed ingiusta se si pensa al torto che fa ai bambini. Le stagioni della crescita non sono infinite, le potenzialità di sviluppo sono contate su pochi anni oltre i quali non si possono più impartire insegnamenti.
Lo sport quindi non è un intrattenimento divertente, bensì un caposaldo dell’educazione.
Per concludere vi propongo l’ascolto della bella canzone di De Gregori: La leva calcistica del 1968.