MUSICA, Stefania ci spiega – 2: L'ASCOLTO

Quanto conta l’ascolto nello sviluppo educativo e delle capacità attentive dei bambini? Per noi è fondamentale, soprattutto nella società odierna pervasa da ritmi di vita potenziati dagli strumenti tecnologici. È così importante e centrale per l’essere umano che, questa abilità, andrebbe acquisita già nella fascia d’età compresa tra 3 e 6 anni. Ciò può aiutare a migliorare le capacità relazionali del bambino. Mettersi in ascolto, infatti, significa entrare in sintonia e in comunicazione con l’altro. Così, per far sì che i bambini si impadroniscano di  questa competenza, sin da piccoli,  abituiamoli a ritagliarsi dei momenti dedicati esclusivamente all’ascolto.
Per favorire l’ascolto e renderlo più efficace si possono far sedere i bambini a terra su un tappeto o su dei cuscini dove ognuno possa trovare la posizione più comoda, appoggiando se lo desiderano anche la testa su qualcosa di morbido. La luminosità non dovrebbe essere eccessiva e bisognerebbe limitare il più possibile i fattori di distrazione. Per abituarsi a questa attività proponiamo un primo brano, dal titolo accattivante e di durata davvero breve,  per esempio “Il volo del calabrone”  di Rimskij-Korsakov. Si può anche omettere di dire il titolo e farlo indovinare successivamente agli “ascoltatori”. In un secondo tempo potremo chiedere ai bambini di eseguire liberamente con il corpo i movimenti suggeriti dalla musica stessa. Infine chiediamo ai bambini di riprodurre con la voce il brano appena “ascoltato con il corpo”.

Un altro brano dal carattere completamente diverso è il famoso “Notturno op.9 n.2” di Chopin. Il Notturno è, come suggerisce la parola, una composizione, per pianoforte, che evoca atmosfere notturne e intimistiche. Chopin scrisse capolavori in questo senso. In particolare egli eseguiva spesso il “Notturno op.9 n.2” ai suoi allievi ed ogni volta arricchiva la melodia con abbellimenti e varianti. Ecco perché oggi si conoscono ben quattordici versioni di questo brano! Proponiamo ai bambini di ascoltarlo con gli occhi chiusi come se fossimo davvero al buio! Finito l’ascolto interpretiamo con il corpo il ritmo pacato della musica appena ascoltata, facendo finta di essere al buio o se i bambini non hanno paura spegniamo le luci così da immedesimarci ancora meglio nell’atmosfera suggerita. L’adulto dovrà vigilare naturalmente che i bambini non si facciano male urtando gli oggetti o gli arredi della stanza. E se scappa qualche risatina non vuol dire che i bambini non abbiano compreso il senso del brano musicale, ma solo che sono felici della nuova esperienza.

Maestra Stefania Di Stefano